Stefano Reis, dj/producer italiano di musica Techno, Techouse e House, ha lanciato questo 4 giugno il suo nuovo singolo “In The Music” per Atomizer Recordings, disponibile in esclusiva su Beatport.
Stefano Reis a soli 17 anni si immerge nel mondo della musica ed emerge nei locali genovesi, fino a produrre “Get Up” su Loudbit Records e “Rocking in da House” in collaborazione con L.A.ROS., incluso in compilation internazionali di rilevanza. Da qui il suo percorso professionale come dj resident in Italia, lo ha portato a suonare in diverse città: Ancona, Misano, Treviso, Brescia, Cuneo, Bologna, Padova, Rovigo e Ferrara, raggiungendo anche Ibiza all’Eden Club.
In occasione del lancio di “In The Music” abbiamo intervistato Stefano Reis per scoprire la sua musica.
Ciao Stefano! Parlaci di te, qual è il tuo percorso e come è stato iniziare a soli 17 anni?
Ciao Ginevra e un saluto a tutti i lettori di TWM! Sono sempre stato attratto dal mondo della musica dance e da tutto ciò che lo circonda. Fin da subito mi sono prefissato un obiettivo: entrarne a farne parte. Mi allenavo in casa o alle feste di amici già da qualche anno e poi ho iniziato a suonare di domenica pomeriggio in un locale della mia zona.
Se dovessi individuare il momento in cui hai capito che la musica sarebbe stata la tua vita, a quando penseresti?
Mi ricordo molto bene quel momento! Fu un semplice “grazie” detto da un gruppo di ragazzi alla fine di un set che feci non distante da casa. Tutto questo mi ha fatto capire che ero riuscito realmente a trasmettere emozioni e da quel momento in poi non riesco più fare a meno della musica.
Quali sono state per te le esperienze più emozionanti e significative della tua esperienza professionale?
Sono sempre molto agitato prima di salire in consolle. Tra le esperienze più emozionanti e significative ci sono senza ombra di dubbio alcune serate in cui ho condiviso il palco con grandi artisti della senza internazionale.
Ad esempio, sapere di dover condividere la consolle per un’intera ora con Francesco Zappalà e Ricky Le Roy non mi fece dormire sonni tranquilli per qualche settimana (ride).
Che difficoltà può incontrare nel panorama italiano un giovane dj che compone Techno/ House? E in quello europeo?
Dal mio punto di vista, le difficoltà sono sempre relative all’obiettivo che una persona vuole raggiungere. La musica è arte e in quanto tale non può avere barriere e limiti. Mi rendo conto che questo concetto in Italia e soprattutto in questo settore è ancora troppo difficile da comprendere, mentre all’estero sono i promoter stessi che incentivano i ragazzi a produrre e a lavorare bene al proprio progetto.
Il 4 giugno è uscito il nuovo singolo “In The Music” per l’etichetta Atomizer Recordings in esclusiva su Beatport. Parlaci di questo tuo lavoro, del concept di fondo fino all’elaborazione finale e al significato che ha per te.
Sì, sono contentissimo del mio nuovo singolo! È uscito proprio come volevo. Penso sia il lavoro che mi rispecchi di più di tutti gli altri in quanto lo sento maturo e volevo rilasciare un brano che potesse darmi il cambio marcia all’interno dei miei set. Ho lavorato parecchio per “In The Music” e sono davvero contento del risultato finale.
Cosa consiglieresti a chi, come te, ha deciso di investire la propria vita nelle sue passioni?
Il consiglio che mi sento di dare è quello di essere curiosi, perchè soddisfare una propria curiosità nell’ambito professionale genera un piacere mentale che chiede di essere rinnovato, continuando a sperimentare e sorprendo anche gli ascoltatori.