Contemporary Cluster aprirà le sue porte il 30 maggio 2019 presentando The Architectura Eloquentia, un progetto collettivo che vede protagonisti Antonio Barbieri, Greg Jager, Patrik Grijalvo, ROBOCOOP, i designer Gustavo Martini, Eva Szumilas, Formanuda e le loro sperimentazioni artistiche.
«Tutte le costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza. Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza avarizia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie».
Questa la dichiarazione di Marco Vitruvio Pollione, che con il De architectura scrive il trattato sull’architettura che è divenuto il fondamento teorico di tutta l’architettura occidentale, dal Rinascimento fino alla fine del XIX secolo. Dal brano riportato, Claude Perrault trasse una famosa semplificazione del trattato in una fortunata formula, la triade vitruviana, per cui l’architettura deve soddisfare tre categorie: la firmitas, cioè la solidità, l’utilitas, ovvero la funzione, e la venustas, la bellezza.
Contemporary Cluster per concludere la stagione espositiva, il 30 Maggio 2019, presenta The Architectura Eloquentia, un progetto collettivo nel quale sono esposti e presentati i lavori di quattro artisti e tre designer.Una mostra che ha l’intento di far dialogare teoria architettonica e creazione spaziale- tridimensionale, nella quale ogni partecipante offre un’innovativa interpretazione dei concetti vitruviani di firmitas, utilitas e venustas.
Tra i protagonisti dell’esposizione, Antonio Barbieri con le sue opere rappresenta la struttura portante che costituisce le creazioni architettoniche. Connette i volumi con ciò che li circondano e si interroga sulla costituzione e l’evoluzione delle diverse forme naturali e artificiali, che studia e riformula artisticamente utilizzando programmi di modellazione tridimensionale.
Greg Jager scompone piani e superfici bidimensionali attraverso il mezzo della pittura, andando a sostituire la tridimensionalità con la sovrapposizione e il colore.
Patrick Grijalvo è, all’interno del progetto espositivo di Contemporary Cluster, il tramite tra estetica e solidità. Formalizza il volume architettonico attraverso la fotografia. L’artista fotografa dettagli marginali, si concentra su aspetti secondari di un’architettura e isolandoli tramite la fotografia, li rende protagonisti. Li rende autonomi e significativi indebolendo il loro legame con la realtà.
ROBOCOOP è un progetto di ricerca e sperimentazione artistica nato nell’ambito dell’arte urbana. Dialoga con l’architettura del presente e del passato, la traduce in chiave utopica all’interno della città variando, di volta in volta, il medium coinvolto.
Gustavo Martini, importante designer internazionale, ha fatto della scomposizione architettonica il perno dei suoi oggetti e arredi. Nato e cresciuto a Rio de Janeiro, Martini ha un forte senso di connessione con la sua città natale, città che a suo parere combina due mondi contrastanti. La metropoli, il caos e foresta pluviale.
Eva Szumilas, da sempre sensibile ai movimenti fitomorfi, contrappone la struttura e l’impostazione degli spazi architettonici al rimando alla natura, caratterizzandoli con il movimento, la diramazione e la struttura tipica degli elementi vegetali. Il suo lavoro è poesia di funzionalità con un’estetica potente ed è alimentato dalle sue esperienze di vita, dal suo background e dalle passioni, influenzata dalla cultura sia del Medio Oriente che dell’Europa.
Formanuda, lo studio di design fondato da Maria Paola Di Clemente, realizza “sculture luminose” e si pone l’obbiettivo di esplorare le relazioni cinematiche e sensoriali tra umani, oggetti e spazio, attraverso un design elegante e giocoso che rende gli utenti consapevoli delle infinite possibilità.