Cosa succede quando un truccatore e un fotografo sono costretti a passare insieme la quarantena?

**Mattia Andreoli e Marcello Arena presentano The SketchBook Body, risultato creativo di una convivenza da Covid-19.**

Sono tante le storie di quarantena che vi abbiamo raccontato, che ci avete raccontato o che probabilmente vi avrà raccontato qualcuno. Questa non è una storia di videocall, webinar o lezioni di pilates online ma quella di una quarantena creativa, di una convivenza non premeditata fra Marcello Arena, fotografo, e Mattia Andreoli, Make-up Artist. Due professionisti del settore creativo sono costretti fra quattro mura? Il risultato della compagnia reciproca dal fatidico lockdown di Milano è un progetto a 4 mani che vi stiamo per raccontare.

Mattia, come tipico di un Make-up Artist Italiano del XXI secolo, era in viaggio da Roma e Milano per un colloquio su future campagne che sarebbero partite nei prossimi mesi, ignaro, come tutta l’industria della moda, che tutto si sarebbe fermato.

Forse Mattia se l’è cercata, erano settimane che si parlava della situazione Covid in Lombardia, ma chi fino a quel momento aveva coscienza di quello che stava accadendo? Poi andatelo a dire ad un truccatore free lance di evitare un lavoro.

Marcello, conoscendo le dinamiche del settore, decide di ospitare Mattia per due giorni, ma proprio il giorno dopo il suo arrivo la città si blinda. Ne abbiamo lette di ogni tipo su quei giorni, dagli assalti alle stazioni ai viaggi in taxi da Milano a Roma. Mattia, in controtendenza, decide insieme a Marcello che sarebbe stato meglio farsi la quarantena insieme in quella casa di Crescenzago.

Un fotografo e un Make-up Artist condividono per oltre 40 giorni lo stesso tetto e lo stesso Mac? Ovviamente pennelli e shooting non sono mancati.

Nasce così The SketchBook Body una serie fotografica di 7 body painting che racconta un periodo in cui il tempo è scandito da continui pensieri che prendono forma e natura come in un album di disegno per bambini. Tutto è istinto per Mattia che disegna mondi di colori, forme e sogni. Marcello, traduce il pensiero di Mattia dando in prestito il suo corpo come tela bianca e il suo obiettivo per raccontare un connubio di arti, dove la fotografia dà collocazione e forma a quello che viene dipinto. L’intenzione è quella di portare chi guarda all’evasione, del momento, del periodo in un primordiale gioco ludico dell’istinto infantile.