“Esiste una linea eccezionalmente sottile che spesso l’uomo supera accentando senza farsi troppe domande ciò che vede, spesso ciò che vediamo è progettato alla perfezione; in quanto non esiste o meglio esiste dal momento che viene creato.
Non esiste potere più grande di plasmare il pensiero, creare verità, organizzare realtà.
Bisogna pur credere a qualcosa!
Ma se quello in cui crediamo non esistesse?”
Il 6 marzo 2020, il Contemporary Cluster è lieto di presentare There is no wind on the Moon, un progetto espositivo a cura di Giacomo Guidi che vedrà come protagonisti: Antonio Barbieri, Dom Barra, Biancoshock, Giacomo Carmagnola, Carne Urbex, Leonardo Crudi, Jacopo Mandich, Motore Fisico, None Collective, Jestern, Donato Piccolo, Cristiano Pintaldi, Luca Pozzi, Soemone, Lamberto Teotino e Mai Mai Mai.
Il programma Luna, partito nel 1959 con la sonda Luna 2, inviò il primo veicolo riuscito ad impattare con il satellite. In seguito, il 3 febbraio 1966, Luna 9, eseguì il primo atterraggio morbido su di esso. Il primo allunaggio di un essere umano, 20 luglio 1969, fu quello di Neil Amstrong, comandante della missione apollo 11, insieme al compagno Buzz Aldrin, mentre Michael Collins controllava il modulo di comando Columbia.
Sono passati 60 anni e questi 60 anni hanno portato la comunicazione ad essere un elemento fondamentale per tutte le dinamiche della società contemporanea. Negli anni 60 milioni di persone, incollate davanti ad un televisore, vedevano l’ampliamento della possibilità dell’uomo, spingendoci in luoghi non conosciuti, arrivando in un altro pianeta, attraversando lo spazio. Viaggiare nello spazio è anche sinonimo di una concezione di vita: spostare i propri confini, alzare le proprie possibilità, cercare formule di miglioramento spostando la capacità del proprio rendimento, la capacità d’immaginazione, tramite ricerca, concentrazione e metodo. La comunicazione, intesa come la progettazione di un’informazione creata, da sempre può condizionare la vita quotidiana del mondo intero; economia, finanza, politica, risentendo e determinando le azioni e reazioni, a volte pericolose, di quello che è il mercato e ordine globale.
Dov’è la differenza tra una comunicazione perfettamente organizzata che riporta un avvenimento falso ed un fatto realmente accaduto non comunicato? Quali sono i parametri per cui ci è garantito che ciò che succede ci venga detto e che quello che ci viene riportato sia vero?
Una collettiva in cui 14 artisti creano un mondo parallelo in cui ciò che qui è fittizio e frutto della fantasia, diventa realtà concreta.
Quando la tecnologia e la scienza reali servono a creare veri mondi immaginari e quando mondi immaginari, tramite scienza e tecnologia, ai nostri occhi sembrano reali. Il progetto “There is no wind on the Moon”, affermazione esclamativa che induce ad un’ipotetica messa in dubbio di quello che avvenne in quel lontano 1966, in base ad alcuni elementi erronei riportati negli elementi storici come il movimento di polveri e il movimento della bandiera, lì dove non dovrebbe esserci vento, indaga il sottile rapporto tra comunicazione visuale e realtà, attraverso l’ausilio di opere artistiche che hanno come fine il confondere lo spettatore, creare un’interferenza in quella che è la concezione e percezione della quotidianità.