Francesco D’Isa è fiorentino, trentaquattrenne ed eclettico. Alla sua voce troviamo: artista dell’arte visiva, blogger, scrittore di graphic novel e romanzi.
Nel 2007 diventa il Pornpope di pornsaints.org.: santifica la porno-arte e la porta in giro per il mondo con il suo collettivo internazionale di artisti e porno star.
Il suo esordio arriva con Mostro, la rivista di arte e letteratura che co-fonda a Firenze.
Da lì vince premi, pubblica ed espone in gallerie d’arte le sue opere visive dall’Italia all’America, dal Giappone alla Russia e per tutta Europa.
Tra le tante cose collabora con i quotidiani “Il Post” e “Orwell” e spezzetta i suoi lavori per venderli a tranci: è slicedart.org.
I suoi progetti si mescolano alle sue passioni e ai suoi desideri e convogliano, nel 2014, nel suo romanzo d’amore “Anna-Storia di un palindromo”, dove risuona chiara l’eco della filosofia.
Tra scritti in cantiere, come “Ultimo piano (o porno totale)”, e una brillante poliedricità, Francesco D’Isa risponde (con ironia) alle domande mostrando di possedere una delle doti-chiave per il futuro: la versatilità.

 

Francesco D’Isa: Visual Artist e non solo. Tre aggettivi che più descrivono te e la tua attività.

Impossibile dare una risposta che non sia falsa o antipatica, ma se devo e se posso usare dei sostantivi, posso dire le mie tre cose preferite: dio, amore e sesso. In ordine sparso.

A quale delle tue opere sei più legato e chi è la tua musa?

Sono legato soprattutto al mio fumetto “I.”, ma anche a “Liebe macht nicht frei, baby!” e a entrambi i romanzi. Anche ai disegni voglio molto bene, soprattutto “Europa”. La mia musa è, per citare la dedica di “I.”, “te per cui faccio qualunque cosa, chiunque tu sia”.

Sei laureato in filosofia. Che influenza ha la tua formazione sui tuoi progetti artistici?

Moltissima, vivo il mio lavoro come un modo di fare filosofia con immagini e parole. Se sapessi usare anche altri mezzi, come la musica o la fotografia, lo farei. Utilizzerei anche innaffiatoi e cacciaviti se potessi.

Quanto ha contribuito “Mostro”, la rivista fiorentina di arte e letteratura di cui sei cofondatore e redattore, alla tua formazione artistica?

Moltissimo, è stata la mia prima esperienza professionale nonché il mio primo momento di confronto con”colleghi” e pubblico.

Nel 2006 esce in versione italiana e inglese “Liebe macht nicht fei, baby”, un fumetto su Hitler e l’amore: come si intersecano questi due aspetti?

La risposta giusta è scritta nelle tredici pagine del fumetto. Non potendo darne una migliore, mi limiterò citare qualcosa di quello che il “mio” Hitler scrive alla sposa, Eva Braun. Il tono altisonante è il suo.

“A te che ho fatto frettolosamente mia sposa rivolgo infine alcune di queste ultime righe, mia dolce Eva. Ti ho chiesto un amore perfetto, una luce che avrebbe accecato chiunque eccetto noi: volevo amarti senza stracciare né accettare l’illusione degli amanti. Volevo avverarla, l’illusione! Questa era la mia utopia. Se per colui che ama la persona amata è tutto il mondo, allora ecco, io davvero ero diventato il mondo, non solo per te, ma per tutti. Ero il mondo, e ho reso il tuo amore sincero. L’amore è potere, Eva. Il potere sull’altro, il potere dell’altro a propria disposizione e lo specchio del proprio.
È davvero amaro il prezzo della tenerezza! Ma come colmare il mio sfrenato bisogno? Per l’amore più grande, il potere più grande. Una volta raggiunto il potere assoluto, allora sì, che sarei stato
libero di amarti.”

Sei il Pornpope di Pornsaints. Da cosa nasce l’idea di “santificare” in un collettivo internazionale la porno arte e di portarla in giro per il mondo?

L’idea nasce perché disegnavo sempre donne e un mio amico, Gregorio Magini, mi ha suggerito di usare le porno star. Reagii allo stimolo scrivendo un breve saggio/divertissement su “pornografia e trascendenza”, in cui il distacco degli attori nel recitare la più umana delle parti (il sesso) viene paragonato al distacco dalla vita e dal mondo che i santi azzardano per avvicinarsi all’assoluto.

Nel 2014 è uscito il tuo romanzo Anna – storia di un palindromo (Effequ). Parlaci della copertina e di che significato nasconde, della scelta del titolo e di una particolarità della protagonista Anna.

La copertina vuole rendere visivamente il gioco di specchi all’interno del libro, in cui Anna, il mio palindromo, vive una storia che può leggersi sia da un lato che dall’altro, rimanendo identica. O meglio,
più che rimanere identica, dimostra come in una storia se ne intreccino infinite altre, opposte e complementari.

Il 4 giugno esce il tuo nuovo romanzo “Ultimo piano (o porno totale)” per Imprimatur editore. Di cosa parla e cosa ti ha spinto a scriverlo?

È un romanzo che ho scritto mentre il primo, “Anna, storia di un palindromo” doveva ancora vedere la luce. Anna parla d’amore, Ultimo piano di desiderio. È, mi auguro, un romanzo feroce, strano e divertente come il desiderio, e l’ho scritto per allontanarmene almeno un poco.

“The Walkman” si pone come obiettivo quello di lasciare spazio e visibilità ai giovani talenti come te. Cosa ti senti di suggerire a chi ha deciso o sta decidendo di investire la propria vita nella creatività?

Di portare avanti con estrema modestia la propria arroganza. Secondo me è la cosa più utile e difficile.

 

[divider]ENGLISH VERSION[/divider]

Francesco D’Isa is an eclectic 34-year-old from Florence. Searching him on the net we can find : visual artist, blogger, writer of graphic novels and traditional novels.

In 2007 he becomes Pornpope of pornsaints.org: he sanctifies Porn-art and brings it around the world with his international group of artists and porn stars.

His debut occurs with Mostro (eng. Monster T.N.), the magazine about art and literature that he co-founds in Florence.

Then he wins prizes, publishes and exposes in art galleries his visual works from Italy to America, from Japan to Russia, and in all Europe.

Among many things he cooperates with newspapers as “Il Post” and “Orwell” and splits his works to sell them in slices: this is slicedart.org.

His projects melt with his passions and dreams, and in 2014 conveys in his love novel “Anna-Storia di un palindromo” (eng. “Anna-Story of a palindrome” T.N.) that clearly sounds the echo of philosophy.

Through writings in progress, as “Ultimo piano (o porno totale)” (eng. “Last Floor (or total porn)” T.N.) and a brilliant many-sidedness, Francesco D’Isa answers (ironically) our questions showing to have one of the key-qualities for the future: versatility.

Francesco DIsa: Visual Artist but also something else. Give us three adjectives that most describe you and your activity.

It’s impossible to give an answer that doesn’t seem to be false or unpleasant, but if I have to and if I can use substantives, I can mention my three favorite things: god, love and sex. In a random order.

Which of your works are you tied the most, and who is your muse?

I’m mostly tied to my comic strip “I.”, but also to “Liebe macht nicht frei, baby!” and to both of the novels. I also love drawings, especially “Europa”. My muse is, quoting the dedication in “I.” , “you ,for who I do every thing, whoever you are”.

You are graduated in Philosophy. What kind of influence does your education have on your artistic projects?

It has a lot of influence, I live my job as a way of doing philosophy with pictures and words. If I was able to use also different instruments like music or photography, I would. If I could, I’d use watering cans and screwdrivers too.

How much did Mostro, the Florentine magazine about art and literature of which you are co-founder and editor, contribute to your artistic formation?

A lot, it has been my first professional experience as well as my first moment of debate with “colleagues” and audience.

In 2006  Liebe macht nicht frei, baby!” was published in its Italian and English version, a comic strip about Hitler and love: how do this two aspects intersect each other?

The right answer is written in the thirteen pages of the comic. I can’t give a better one, so I’ll simply quote what “my” Hitler writes to his wife, Eva Braun. The ranting tone is his one.

“To you who I hurriedly made my wife I finally address some of these last rows, my sweet Eva. I asked you for a perfect love, a light that would have blinded anyone except us: I wanted to love you without ripping up or accepting the lovers’ illusion.

I wanted to make that illusion real! This was my unattainable hope. If the loved person means the world to the one who loves, then I did became the world, not only to you, but to everyone. I was the world, so I made your love sincere. Love is power, Eva. Power on the other, power of the other at your disposal and the mirror of yours.

The price of affection is so bitter! How can I fill my endless need? For the biggest love, the biggest power. Once after I had reached the absolute power, then yes, I would have been free to love you.”

You are the Pornpope of Pornsaints. Where was the idea of consecrateporn art in an international group born from, and why did you decide to spread it around the world?

The idea arises because I always drew women and a friend, Gregorio Magini, suggested me to use porn stars. I reacted to the stimulus writing a short essay/divertissement about “pornography and transcendence”, in which the actors’ distance in acting the most human act (sex) is compared to the distance from life and world which saints dare in order to come closer to absolute.

In 2014 was published your novel Anna – storia di un palindromo(Effequ). Tell us about the cover and the hidden meaning it has, the choice of the title and a peculiarity of the protagonist Anna.

The cover wants to visually give the mirror effects inside the book, where Anna, my palindrome, lives a story that could be read from a side as from the other, staying identical. Or better, more than staying identical, shows how inside a story, as infinite other stories, opposite and complementary, can weave together.

 On the 4th June your new novel Ultimo piano (o porno totale)for Imprimatur editions will be released. What is it about and what drove you to write it?

It’s a novel I wrote when the first one, “Anna, storia di un palindromo” hasn’t come to light yet. Anna talks about love, Ultimo piano about desire. It is, I wish, a fierce novel, odd and funny as desire, and I wrote it to separate a bit from it.

The Walkman” ’s goal is to leave space and visibility to young talents like you. What would you say to anyone who has decided or is deciding to invest his/her life in creativity?

I’d suggest carrying on with extreme modesty their own arrogance. To me, this is the most useful and difficult thing.

Traduzione a cura di Eleonora Martelli